Pelle: carcinoma squamocellulare

Il carcinoma squamocellulare, conosciuto anche come epitelioma squamocellulare, rappresenta il secondo tumore cutaneo più comune. Questo tumore si sviluppa nello strato “spinoso” dell’epidermide, per cui è talvolta chiamato carcinoma spinocellulare. Può comparire in diverse aree del corpo e delle mucose, ma si manifesta più frequentemente in zone specifiche come il cuoio capelluto, orecchie, naso, labbro inferiore, dorso delle mani. Le scottature solari subite durante l’infanzia o l’adolescenza, insieme a infiammazioni croniche della pelle, rappresentano le principali cause del carcinoma squamo-cellulare. Il rischio è particolarmente elevato per chi ha la pelle molto chiara, occhi verdi o azzurri, e per chi passa molte ore all’aperto per lavoro o attività sportive.

Oltre all’esposizione al sole, altri fattori di rischio includono il contatto con sostanze chimiche pericolose, come oli minerali, prodotti della combustione, arsenico, e l’esposizione a raggi X. La diagnosi di carcinoma squamo-cellulare viene effettuata dal dermatologo, che esamina la lesione cutanea valutandone dimensioni, forma, colore e consistenza. Se l’esame clinico non è sufficiente, si procede con una biopsia, rimuovendo un piccolo campione di tessuto per l’analisi istologica. Il trattamento principale di questo carcinoma è la chirurgia, la cui scelta dipende da fattori come la localizzazione e le caratteristiche della lesione, oltre che dall’età e dalle condizioni generali di salute del paziente.